Il re Travicello

Il re Travicello
piovuto ai ranocchi
mi levo il cappello
e piego i ginocchi;
lo predico anch’io
cascato da Dio:
oh comodo, oh bello
un re Travicello!
Calò nel suo regno
con molto fracasso;
le teste di legno
fan sempre del chiasso;
ma subito tacque,
e al sommo dell’acque
rimase un corbello
il re Travicello.
Da tutto il pantano
veduto quel caso,
“E’ questo il Sovrano
così rumoroso?”
(s’udì gracidare).
“Per farsi fischiare
fa tanto bordello
un re Travicello?
Un tronco piallato
avrà la corona?
O Giove ha sbagliato,
oppur ci minchiona;
sia dato lo sfratto
al re mentecatto
si mandi in appello
il re Travicello”.
Tacete, tacete;
lasciate il reame,
o bestie che siete,
a un re di legname.
Non tira a pelare,
vi lascia cantare,
non apre macello
un re Travicello.
Là là per la reggia
dal vento portato,
tentenna, galleggia
e mai dello Stato
non pesca nel fondo;
che scienza di mondo!
che re di cervello
il re Travicello!
Se a caso s’adopra
d’intingere il capo,
Vedete? di sopra
lo porta d’accapo
la sua leggerezza.
Chiamatelo Altezza,
chè torna a capello
a un re Travicello.
Volete il serpente
che il sonno vi scuota?
Dormite contente
costì nella mota,
o bestie impotenti;
per chi non ha denti,
è fatto a pennello
un re Travicello!
Un popolo pieno
di tante fortune,
può farne di meno
del senso comune.
Che popolo ammodo,
che principe sodo,
che santo modello
un re Travicello!

Giuseppe Giusti (Monsummano Terme, 13 maggio 1809 – Firenze, 31 marzo 1850) è stato un poeta e scrittore italiano. Viene riconosciuto come uno dei poeti e scrittori italiani tra i più importanti dell’epoca, ma con il tempo un pò dimenticato, inoltre fu anche sfortunato su vari eventi e alcune opere furono criticate e bersagliate a causa dei testi delle sue poesie quasi sempre a favore delle rivolte come per esempio si servì di esempio per quelle parigine. Il 31 marzo del 1850 moriva a Firenze, Giuseppe Giusti a soli 40 anni a causa della tubercolosi.

 

Vorrei che i libri si scrivessero per insegnare, invece si scrivono per mostra di sapere. “Da Epistolario”