Alessandro Forte, professione pubblicitario: all’età di 43 anni il suo mondo pare non avere più alcun senso, la moglie lo lascia tenendo la figlia con sé, il lavoro perde colpi fino a restare solo un’aspirazione lontana, la vita si trascina tra il banco dei pegni e i panni sporchi. Per una serie di coincidenze, vince un viaggio a Gerusalemme, e sulla strada per Emmaus, a 7 chilometri da Gerusalemme, incontra un uomo, la perfetta rappresentazione iconografica del Cristo. Infastidito da questo artista di strada, Alessandro cerca di allontanarlo, ma questo insiste e tra i due nasce un rapporto. Tra loro, persistente, una domanda: “Chi sei?” Tra continui flashback di una vita passata tra carriera, successo, cinismo e una certa dose di altruismo, Alessandro, con la freddezza e la capacità di sintesi del pubblicitario, traccia, con rapide inquadrature cinematografiche, i principali stereotipi umani della nostra società e analizza quell’uomo che, duemila anni fa, è stato il pubblicitario di se stesso, il migliore mai esistito. Un pubblicitario divino.

recensione di Patty Barale