“Cosa intendo per viva? Cosa intendo per viva. Non evitare la cosa più difficile, cambiare l’immagine di sé.” Nonostante il tema di questo romanzo sia la guerra di Troia, di classico questo libro non ha nulla. Cassandra, protagonista e voce narrante, appena prima di morire racconta la guerra dal suo punto di vista, ricordando episodi della sua infanzia, concentrandosi sui suoi affetti e introducendo episodi di violenza e tradimento da lei subiti. Per la prima volta, quindi, la vicenda epica non è descritta da soldati, eroi o re ma da una donna, sacerdotessa e veggente, che ama la sua città e allo stesso tempo è consapevole della sua corruzione e dei suoi tragici errori. Lo scontro è raccontato in tutta la sua assurdità, non solo per la mala gestione ma anche perché lei ne conosce fin da subito il drammatico epilogo. La condanna della società patriarcale che sta portando la città alla rovina, richiama immediatamente l’attenzione del lettore al contesto della guerra fredda, contemporaneo alla stesura del romanzo, in cui temi come femminismo e possibile catastrofe (atomica) erano più che attuali. Anche lo stile è particolare: frasi brevi e spezzate, punteggiatura utilizzata in modo insolito, cambi repentini di argomento apparentemente senza una logica. In realtà il racconto segue il pensiero di Cassandra, donna piena di contraddizioni, da sempre combattuta tra il desiderio di libertà e l’amore per la patria, tra lo spirito di intraprendenza e la conoscenza precisa del proprio destino.
recensione di @ilibridiBoccadoro (instagram)
Traduttore: Anita Raja
Editore: E/O
Collana: Tascabili e/o
Anno edizione: 1990
Formato: Tascabile
In commercio dal: 10 maggio 2012
Pagine: 159 p., Brossura
  • EAN: 9788876417290