Andrè Gide ci  racconta di un Dostoevskij a noi più sconosciuto, tramite le sue lettere, ripercorriamo parte della sua vita, dei suoi successi e delle sue perdite. Dostoevskij si scusava, prevenendo garbatamente l’incomprensione del primo pubblico; grazie a lui, si guardava con affetto a Turgenev: si ammirava con fiducia Pu’kin e Gogol: si apriva un largo credito per Tolstoj: ma egli… decisamente, era troppo russo: de Vogüé gridava al pericolo.  Ho trascritto molte frasi, tra cui ;Dostoevskij, «il solo che mi abbia insegnato qualcosa di psicologia », diceva Nietzsche. un libro a dir poco molto interessante, Gide ha fatto un ottimo lavoro!