Considerato uno dei capolavori della letteratura francese e massima espressione di Émile Zola, il romanzo è ambientato durante la seconda rivoluzione industriale, nella Francia del nord. Il protagonista principale è il proletariato impersonificato dai minatori. Etienne è un giovane disoccupato che trova lavoro presso la miniera situata a Montsou e scopre fin da subito le terrificanti condizioni di lavoro degli operai. Il suo spirito ribelle, la sua giovane età, il suo livello culturale superiore alla media dei suoi colleghi, lo porteranno ad essere un simbolo di lotta per la conquista di diritti e di rivendicazioni salariali. Zola ci regala un perfetto affresco dell’Ottocento della classe operaia, evidenziando la differenziazione degli strati sociali dell’epoca, tra borghesia e lavoratori. Vengono descritte la rabbia, la fame, la sete di giustizia, i sogni e le speranze dei minatori che con le loro picconate aumentano ad ogni duro colpo i guadagni ed ingrassano i padroni. Ma un nuovo vento sta soffiando, una nuova filosofia ed ideale di un sistema sociale differente si sta diffondendo: il socialismo si sta propagando velocemente in tutt’Europa. Nascono i primi movimenti sindacali, gli operai si riuniscono in assemblee, diventano delegati, organizzano scioperi ad oltranza per ottenere un futuro dignitoso. L’autore francese si sofferma ben poco sul fattore politico, questo elemento è funzionale solamente per la trama e per l’esaltazione della ribellione degli operai. Il titolo, Germinale, è tratto da un mese del calendario rivoluzionario francese che corrisponde alla fine della monarchia e alla nascita della Repubblica. Coincide con l’avvento della primavera, la stagione della rinascita, della fioritura, come se la “rivoluzione” fosse un seme di speranza pronto a germogliare.

Antonio Martino