Terminata ieri la lettura i cosacchi di Tolstoj, lettura piacevole, a tratti autobiografico, lettura molto vicino ad altre.
Il personaggio principale cioè Olenin giovane aristocratico che ha deciso di arruolarsi fra i cosacchi del Caucaso. Il protagonista è un uomo idealista, di gran cuore, buono e ardimentoso, anche se a volte ingenuo. Sogna di diventare un gran guerriero in quelle terre selvagge, di far valere il suo coraggio e le sue abilità, di trovare una principessa circassa, di farla innamorare e farla diventare sua moglie.
Olenin si stabilisce in un piccolo villaggio dove presta servizio e trova l’amicizia di Lukaska e l’amore della bella Marjanka. Ma – come in ogni romanzo d’amore – questo è un amore conteso, perché anche Lukaska la ama. Fra le bevute fra camerati, le feste dove la vodka scorre a fiumi e i ritrovi fra compagni d’arme, si svolge questa storia d’amore che vede i due giovani contendersi la donna che amano: da una parte il ricco e brillante Olenin, dall’altra il sanguigno Lukaska, così diversi, ma entrambi animati da una passione d’amore per la stessa donna e dall’impeto delle loro avventure.
Olenin è un personaggio fuori posto in quella comunità aspra e indurita dalle intemperie e dalla guerra. Ma, anche se è un individuo dal cuore semplice, gli altri continuano a vederlo come un aristocratico, perché lui tale rimane, non essendo nato in quel luogo e, pur non essendo uno di quegli aristocratici lamentosi e ozianti, non riesce a comportarsi come un uomo del posto, non vi appartiene e le sue azioni, anche quelle più generose e disinteressate, sono viste con sospetto da coloro che lo circondano.
L’amore per Marjanka rimarrà conteso fino alla fine del racconto e al suo tragico epilogo.