Questa lettura ha superato le mie aspettative! Singer descrive magistralmente la vita che scorre a Lodz, con i suoi abitanti poveri e ricchi, ci racconta della famiglia Ashkenazi, delle rigide regole che  seguivano gli ebrei, il rapporto patriarcale, la sottomissione della donna fino all’abuso nel talamo coniugale, a cui nessuna può opporsi.  La cittadina si sta espandendo, sorgono nuove fabbriche, aumentano gli industriali,  in questo piccolo e operoso mondo, dove il tempo è scandito dal lavoro e dalle pratiche religiose, nascono i due figli di Reb Hirsh Ashkenazi, opposti nel carattere fin dalla prima infanzia: Jakob Bunin, vitale e generoso, rappresenta la forza naturale e la gioia di vivere. Trionferà su tutti il calcolatore Simcha  Meyer, all’inizio ho quasi odiato Simcha  Meyer , ma alla fine, quando capisce per cosa ha vissuto ho provato pena. Il turbine della vita porterà Jakob ad affermarsi con il suo talento di comunicatore, mentre Simcha, miscuglio di cupidigia e lungimiranza che tutto travolge in nome del profitto, sarà protagonista di una spregiudicata ascesa economica. Nel frattempo, accadranno grandi eventi della storia, i contrasti fraterni, l’invidia tra parenti di diverso ceto, lo scontro generazionale tra padri e figli nel nome della modernità, il rifiuto dei valori morali e religiosi fino all’apostasia sono una parte degli innumerevoli spunti di questa vicenda.        un bel mattone di più di 800 pagine, ma vale la pena leggerlo!!!