Un grande albergo, un albergo di lusso. Gente ricca, uomini d’affari, turisti. I sotterranei sono il cuore pulsante del grande albergo. Nei sotterranei opera ininterrottamente una varia umanità che consente agli ospiti del lussuoso albergo di goderne gli agi e le opportunità che offre. Ma i sotterranei dell’albergo, come i meandri dell’animo umano, nascondono gelosie, nascondono passioni, nascondono drammi, nascondono segreti. Una donna, francese, ma sposata ad un magnate americano, è ritrovata morta, da uno dei baristi, nei sotterranei dell’albergo, rinchiusa in un armadio dopo essere stata uccisa. Ma non è il solo omicidio. Viene ritrovato ucciso, negli stessi sotterranei, anche il portiere di notte. Il primo ad essere accusato è lo stesso barista che ha ritrovato la donna uccisa. Dall’indagine emerge che in passato il barista aveva avuto un bambino dalla donna, da tutti però ritenuto figlio del marito americano. In un tale contesto Simenon offre al lettore la figura del mitico commissario Maigret. Maigret, chiamato ad indagare, si muove per i sotterranei del grande albergo alla ricerca, tra una boccata di pipa e l’altra, del pur minimo indizio che gli consenta di arrivare alla verità sui delitti. L’ineffabile commissario scruta nei sotterranei dell’albergo, ma scruta anche nel profondo dell’animo dei vari personaggi, intuendo che la verità sui delitti non è quella che appare più ovvia, bensì quella ben nascosta sotto una coltre ben spessa di menzogne e di ricatti. Un bel romanzo che si legge volentieri. Simenon ha il pregio di far immergere totalmente il lettore nella particolare atmosfera che accompagna le inchieste di Maigret. Da leggere e da gustare.

Domenico Intini