Non mi sono mai pentito di aver fatto domani quello che avrei potuto fare ieri o un mese prima. Spesso mi rattristo rileggendo le cose che ho fatto: ma in fondo non me ne cruccio mai soverchiamente perché posso dire, in piena coscienza, che mi sono sempre arrabattato per non farle. Sempre mi sono sforzato di rimandarle al domani.

Giovannino Guareschi (Giovannino Oliviero Giuseppe Guareschi) (Fontanelle di Roccabianca, 1º maggio 1908 – Cervia, 22 luglio 1968) è stato uno scrittore, giornalista, umorista e caricaturista italiano. Viene considerato come uno dei scrittori italiani più importanti di sempre, le sue opere riuscirono a vendere oltre 20 milioni di copie. La sua opera più famosa è don Camillo. Il 1º maggio del 1908 nasceva a Fontanelle di Roccabianca, Giovannino Guareschi da Primo Augusto Guareschi e Lina Maghenzani. Muore il 22 luglio del 1968 a Cervia, a causa di un attacco cardiaco.

Curiosità: Guareschi venne catturato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale nel 1943, e trasportato nei campi di prigionia in Polonia a Częstochowa e Beniaminów poi in Germania, a Wietzendorf e Sandbostel.

Il tallone d’Achille di Peppone si chiamava Michele e si trattava d’un ragazzaccio con mani grandi come badili e talmente zazzeruto da far pensare a quelle gaggìe che, capate di continuo, sono ridotte a grossi tronchi incappucciati da stupide palle di foglie. Viaggiava su un cànchero di motocicletta con borse ornate di borchie e di frange alla cowboy, e indossava un giubbotto nero sulla schiena del quale aveva fatto pitturare un candido teschio e la scritta “Veleno”.
“Incipit, Don Camillo e i giovani d’oggi”