Un uomo non dovrebbe sforzarsi di eliminare i propri complessi, ma venire a patti con essi, che sono legittimamente, ciò che orienta la sua condotta nel mondo.

“Sigmund Freud” Sigismund Schlomo Freud (Freiberg, 6 maggio 1856 – Hampstead, 23 settembre 1939) è stato un neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco. Viene considerato come uno dei psicologi più importante di tutti i tempi, e  fondatore della psicoanalisi. Furono celebri le  Controversie e all’inizio collaborazioni con il psicologo Carl Gustav Jung. Freud fu anche un grande filosofo inventore di una sua corrente, la scientifico-filosofica. I suoi scritti più conosciuti sono: Al di là del principio del piacere, Autobiografia (1925), Il “Mosè” di Michelangelo (1914), L’avvenire di un’illusione (1927), Totem e tabù (1913), Tre saggi sulla sessualità (1905), Un ricordo d’infanzia di Leonardo da Vinci (1910). Il 6 maggio del 1856 nasceva a Freiberg, Sigmund Freud da Jacob Freud e della sua terza moglie Amalia Nathanson. Muore il 23 settembre del 1939 a Hampstead, Sigmund Freud a causa di un tumore alla bocca che lo tormentava già da tempo.

Dimostrerò nelle pagine seguenti che esiste una tecnica psicologica che consente di interpretare i sogni, e che, applicando questo metodo, ogni sogno si rivela come una formazione psichica densa di significato, che va inserita in un punto determinabile dell’attività psichica della veglia. Tenterò inoltre di chiarire i processi da cui derivano la stranezza e l’oscurità del sogno e di dedurre la natura delle forze psichiche dalla cui cooperazione o dal cui contrasto il sogno trae origine. Interromperò allora la mia esposizione, perché sarò giunto al punto in cui il problema del sogno sfocia in problemi più vasti, che potranno essere risolti solo ponendo mano a un materiale d’altro genere.
[Sigmund Freud, L’interpretazione dei sogni (Der Traumdeutung), traduzione di Elvio Fachinelli e Herma Trettl, L’Unità/Bollati Boringhieri, 1994]