La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, è soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, cosí che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un’incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l’intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi.
“Da Uno, nessuno e centomila”

Luigi Pirandello (Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano. Viene considerato come uno dei drammaturghi e scrittori italiani, più importanti di tutti i tempi, riconosciuto in tutto il mondo e vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Autore di grandi capolavori teatrali, novelle e romanzi, le sue opere più conosciute sono tutte le opere teatrali in generale in particolare: Così è (se vi pare), Enrico IV ecc.. I suoi romanzi più conosciuti sono Il Fu Mattia Pascal, I vecchi e i giovani, Uno, nessuno e centomila. Il 28 giugno del 1867 nasceva a Agrigento, Luigi Pirandello da  Stefano Pirandello e Caterina Ricci Gramitto. Muore il 10 dicembre del 1936 a Roma, a causa di un attacco di cuore. 

 

La casa Pirandello ad

Agrigento

Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de’ miei amici o conoscenti dimostrava d’aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo:
– Io mi chiamo Mattia Pascal.
– Grazie, caro. Questo lo so.
– E ti par poco?
Non pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa volesse dire il non sapere neppur questo, il non poter più rispondere, cioè, come prima, all’occorrenza:
– Io mi chiamo Mattia Pascal.
Qualcuno vorrà bene compiangermi (costa così poco), immaginando l’atroce cordoglio d’un disgraziato, al quale avvenga di scoprire tutt’a un tratto che… sì, niente, insomma: né padre, né madre, né come fu o come non fu; e vorrà pur bene indignarsi (costa anche meno) della corruzione dei costumi, e de’ vizii, e della tristezza dei tempi, che di tanto male possono esser cagione a un povero innocente.

“Incipit, Il fu Mattia Pascal”