Questo romanzo è stato scritto nel 1923 ma pubblicato postumo nel  1926,  l’ho trovato terribilmente attuale , affronta temi quotidiani di frustrazione e integrazione. la prima parte è molto simpatica quasi comica per poi svilluparsi e far notare i veri problemi. Anche in questo romanzo come nel “Il processo” c’è ansia, si quella di K l’agrimensore,  che dopo aver ricevuto una lettera dal castello ne viene assunto,  cercherà di arrivare al castello in tutti i modi, ma con i personaggi  che incontrerà avrà varie incomprensioni. K conoscerà anche Frieda con cui avrà una storia, lei infatti lascerà il suo amante per K. La sua posizione viene messa in discussione, k vuole dimostrare di essere un agrimensore, dal maestro della locale scuola gli viene quindi offerto un lavoro provvisorio in qualità di bidello. Costretto dalle circostanze ma anche dalle insistenze di Frieda che comprende la difficoltà della situazione, K. accetta. Avrà in seguito una lunga conversazione con Olga che gli racconterà una lunga storia, nel frattempo k perderà Frieda e i suoi aiutanti gli faranno querela. rispecchia molto la nostra società incredibile la grandiosità di questo romanzo che consiglio a tutti!!