“Il guardiano della collina dei ciliegi” è ispirato a una storia vera. Protagonista è Shizo Kanakuri, maratoneta, dato come favorito alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912 che, per un motivo mai scoperto, non riesce a tagliare il traguardo. Shizo, per la vergogna causata dalla mancata vittoria, decide di ritirarsi su una collina di ciliegi, albero simbolo per il Giappone , facendo il custode e cercando di dimenticare la sua vita passata. Da questo momento inizia a capire cosa sia realmente importante e, attraverso la solitudine sulla collina, ripercorre tutta la sua vita, ricordando le persone che gli sono state accanto e quanto lui sia stato importante per i suoi cari. Riscopre la qualità delle interazioni con le persone, la vera amicizia con il suo fattore e l’identità che pensava ormai perduta da quel lontano 1912, quando tutti lo davano come il campione che non è mai diventato. Questo è un libro che tratta il grande tema della ricerca dell’identità, da ritrovarsi magari in luoghi inconsueti. Con una scrittura delicata, l’autore descrive il paesaggio e l’anima del protagonista, che si intrecciano fra di loro fin da subito. Faggiani racconta come ci sia possibilità di rinascita anche dopo una grossa sconfitta. Pagine le sue, nelle quali si rincorre la ricerca dell’identità anche attraverso i ricordi, che possono nascere in un luogo per poi essere trasportati ovunque. Un libro che insegna come sia importante fare pace con noi stessi per poter vivere al meglio.

Melania Leoncini