Opera d’esordio di Costanza Ghezzi, un romanzo intimo, asciutto e potente, dove Flaminia ripercorre la vita di sua madre ma anche la sua, e il rapporto claudicante con la madre. Una vita quella della madre fatta di delusioni e miseria, e poi la svolta con la sua indipendenza e il suo modo di fare l’impenditrice di se stessa. La Ghezzi racconta con delicatezza la distanza che spesso esiste tra genitori e figli. La voce narrante è della figlia Flaminia, che racconta la sua vita e la distanza che c’è con sua madre “Lucetta”. Una vita di distanze, abbandono, e assenze. Il mestiere della madre è quello più antico, che non si affanna a nascondere, anzi spesso ne parla come di un lavoro vero, i figli, tutti di padri diversi, non ne fanno mistero. La scrittura è sobria ma piena di tensione emotiva: ogni parola sembra misurata, ogni scena custodisce qualcosa di taciuto. Non c’è sentimentalismo, solo verità. Una storia incredibile ma amara al tempo stesso. Un libro che lascia spazio a riflessioni, ne consiglio la lettura!!
Angelica
