“Master” è il titolo che spetta di diritto ai primogeniti delle famiglie nobili e James Durrisdeer è il Master di Ballantrae. Henry Durrisdeer, il figlio cadetto, è suo fratello minore e i due non potrebbero essere più diversi. Il destino, gli eventi storici e la vanagloria di James, lo portano in guerra con la fazione perdente e non passa molto tempo che il ragazzo viene dato per morto. Henry si trova ad essere l’erede di tutti i beni familiari, mentre il vecchio padre e la fidanzata di James ne piangono la morte. Da questo antefatto parte la descrizione vera e propria degli eventi drammatici che coprono i successivi venti anni circa della vita dei protagonisti e che sono incentrati esclusivamente sul rapporto fra i fratelli, con il padre e con la fidanzata di James che è amata anche da Henry. Sì perché in realtà James non è morto e torna a casa dopo alcuni anni a reclamare quanto gli spetta. Purtroppo torna con spirito ingiustamente ingrato e vendicativo nei confronti del fratello, che tratta in maniera terribile fino a portarlo quasi all’esaurimento. Con sapiente destrezza, Stevenson è riuscito a creare un crescendo di ansia e angoscia, descrivendo i caratteri, le azioni e la psicologia dei protagonisti in maniera davvero precisa e profonda ed è riuscito a tenermi con il fiato sospeso fino alla fine del romanzo.

Simona Fedele