Penso che questo sia uno dei pochi libri che va oltre la storia. Una scrittura poetica e filosofica che approfondisce lo studio etimologico delle parole e ci fa capire che molte hanno un significato ben specifico solo se restano nella loro lingua originale e quindi sono intraducibili. In questo romanzo ne troveremo parecchie, ed io puntualmente, mentre leggevo, restavo rapita dai loro significati profondi e dalla sensazione che lasciavano dentro di me. In questo scritto non troveremo un’unica storia, ma diverse per quanti diversi sono i protagonisti che ne fanno parte. I ragazzi che incontreremo sono tutti con problemi sociali, vivono ai margini della società a causa di abbandoni o perché problematici. Essi vengono accolti in una casa famiglia, in un quartiere storico romano. A gestire questa piccola comunità c’è la signora Michiko, una donna giapponese che si prende cura di tutti loro e che con le sue rassicuranti tazze di tè, li tiene al riparo dal mondo caotico che c’è fuori quelle mura. Ma arriverà il giorno in cui tutto questo equilibrio si spezzerà e i ragazzi dovranno imparare a cavarsela da soli e a fidarsi l’uno con l’altro. “Sferzati dal vento improvviso del distacco, decidemmo d’aggrapparci l’uno all’altro, di adattarci a resistere.” Un libro d’esordio davvero interessante dove si imparano tantissime cose nuove, nel quale il valore inestimabile che ne viene fuori è “la gentilezza”. Scritto in modo eccellente, con un finale emozionante. Questo libro vi conquisterà! Buona lettura!

Giusy Aloe