“Cos’altro c’è al mondo se non gli scacchi? La nebbia, l’ignoto, il nulla. La vita vera, la vita degli scacchi, era ordinata, nitida, ricca di avventura e Luzin, rilevava con orgoglio, quanto fosse agevole dominarla, e come tutto in essa pronto a obbedire al suo valore e a inchinarsi ai suoi progetti. (…) L’intero campo degli scacchi vibrava di una tensione di cui lui era il sovrano”.
V.N. con il suo stile sempre eccellente scrive questo suo primo capolavoro (Lolita lo scriverà credo una trentina di anni dopo) alternando realtà e allucinazione. La storia si svolge tra la Pietroburgo imperiale e la Berlino degli anni Trenta.
Nabokov conduce il lettore nel vivo di una paradossale partita a scacchi dove Luzin, il protagonista, si troverà alle prese con la sfida più difficile di tutte: quella contro la stessa vita.
Luzin è fragile, apatico, enigmatico, taciturno e dalla vita interiore travagliata.
Un uomo ossessionato dalla sua stessa passione.
Non dimentichiamo che lo stesso autore era un valente giocatore di scacchi come potete vedere dalla foto, impegnato in una partita con sua moglie Vera.
Ho scoperto che da questo romanzo nel 2000 ne fu tratto un film : La partita-La difesa di Luzin con John Turturro (che mi piace molto!) come protagonista. Lo andrò sicuramente a cercare su qualche piattaforma o YouTube perché la curiosità è tanta.
recensione di Daniela Ceccotti
Editore: Adelphi
Anno edizione: 2001
In commercio dal: 7 febbraio 2001
Pagine: 232 p.
  • EAN: 9788845916021