Dorothy è la figlia di un pastore protestante vedovo, entrambi vivono insieme in un paese immaginario ai sobborghi di Londra. La protagonista letteraria è una timorata di Dio, la sua vita è caratterizzata dalle occupazioni esclusive per l’accudimento di un padre despotico. È colma di preoccupazioni per le ristrettezze economiche ed è la principale responsabile per il mantenimento familiare. La sua vita è semplice e ordinaria, il poco tempo libero lo trascorre facendo visita ai parrocchiani bisognosi. Un giorno subisce una forte amnesia che la porterà ad allontanarsi dal paese e a vagare senza meta, facendo nuove conoscenze e nuove esperienze. In questo romanzo Orwell affronta diversi temi tra cui la fede religiosa esasperata fino ad arrivare alla superstizione. Lo scrittore inglese dopo l’esperienza personale vissuta da vagabondo raccontata nel suo romanzo Senza un soldo a Parigi e a Londra, in questo testo esamina in maniera meno approfondita la questione della povertà nelle grandi città industriali. Egli pone in risalto un altro importante tema sociale: l’istruzione. Orwell non si esime ad evidenziare una forte critica verso il sistema scolastico inglese, in particolar modo quello privato. La figlia del Reverendo con una sua trama ben precisa e strutturata non è altro che un ulteriore occasione per l’autore, di trattare argomenti politici sociali a lui cari, quali la frammentazione delle classi sociali e le differenziazioni tra meno abbienti e borghesia.
Edizione Mondadori
Antonio Martino