Questa storia ruota attorno alla figura della piccola Inés, ma in realtà è una storia sulla maternità in tutte le sue sfaccettature. La vicenda si svolge in Messico e la voce narrante è quella di Laura, femminista, indipendente, appassionata di tarocchi e meditazione, ma soprattutto una donna che rifiuta il binomio donna-madre, imposto dagli stereotipi culturali. L’amica del cuore di Laura è Alina, che scopre, invece, il desiderio di maternità e mette al mondo una bambina con uno sviluppo cerebrale limitato, proprio la piccola Inés. Poi c’è Doris, depressa e con un figlio in preda alle crisi d’ira e Marlene, la babysitter che non potrà mai diventare madre per un difetto congenito. Le storie si intrecciano e tutti, anche noi lettori, rimaniamo con il fiato sospeso, in attesa di scoprire l’evoluzione o l’involuzione di ogni personaggio, ognuno protagonista, a suo modo, di questo breve, ma intenso libro. Caratterizzato da capitoli brevi, frasi semplici e parole che, spesso, vanno dritte al cuore. Lettura consigliata!
Anto Spanò