Il procuratore di New York è chiamato ad indagare sulla tragica morte di Julie Greene e sul ferimento della sorella adottiva Licia. A chiedere il suo intervento è lo stesso fratello delle vittime, il quale non è poi così convinto che si tratti di una rapina.
Dello stesso parere è Philo Vance, l’investigatore dilettante più simpatico della letteratura poliziesca, che, ovviamente, affianca nelle indagini il suo amico procuratore facendo sfigurare non poco le autorità.
L’indagine è complessa, come sempre, ma questa volta ad essere colpita duramente è tutta la famiglia Greene, i cui componenti, costretti ad abitare per almeno 25 anni sotto lo stesso tetto per volontà testamentaria del capofamiglia e legati da rapporti non proprio idilliaci, perdono pian piano la vita, uno ad uno.
E’ chiaro che l’assassino è sempre stato dentro quella casa e sia un membro della famiglia. Ma chi? Per Philo Vance non sarà così facile trovare le prove che inchiodino il colpevole…
Premesso che tutti i gialli di Van Dine che ho attualmente letto siano perfetti, trovo che questo sia uno dei migliori. Ha una sua linearità pur nella sua “ingarbugliatezza”. Frase contorta, lo so; ma secondo me, rende bene l’idea 😀
E, come ogni volta, l’autore ha un’abilità tutta particolare nel condurre il lettore fuori strada. Solo che più leggi le sue storie, meno ti fai fregare.

Anto Spanò