Adele è la protagonista e voce narrante di questo affascinante giallo. Ci troviamo a Torino, dove la protagonista ci accompagna nella sua quotidianità, raccontandoci la sua vita, fatta di arte e amicizia e la sua tanto amata solitudine. La storia si concentra sull’omicidio di un uomo, un anziano pittore che abitava nel palazzo di fronte. Inizialmente non si sa la realtà sull’accaduto, facendolo infatti passare come un innocuo decesso; la verità si scopre grazie a un dito mozzato e alcuni oggetti mancanti.
Adele, come di consueto ogni sera, osserva questo palazzo dove nella finestra del terzo piano intravede l’uomo fumare per poi rientrare in casa. Il mattino seguente si viene a conoscenza della sua misteriosa morte, Adele quindi si ritrova involontariamente coinvolta nelle indagini: quando si dirige in commissariato per testimoniare conosce la nipote della vittima, con la quale nascerà una bella amicizia. Saranno proprio loro ad aiutare la polizia con nuovi fondamentai indizi. Quando tutto sembra risolto arriva un colpo di scena che va a raccontare come sono realmente andate le cose, presentando “la seconda faccia della medaglia” e spiegando perché “sangue chiama sangue”.

Ho trovato questo romanzo molto coinvolgente, con una scrittura molto fluida e scorrevole, caratterizzata da un velo di ironia. Sono presenti importanti accenni storici, infatti nonostante il contesto in cui veniamo inseriti, la scrittrice è riuscita a far valere la figura femminile  e indipendente di di Adele. Ne consiglio la lettura!

Angelica

MarchioPiemme
Serie di collanaGialli e Thriller
Pagine304
PubblicazioneGennaio 2025
ISBN978885669822