Monsieur Dupin e la voce narrante sono, come sempre, chiusi nell’appartamento parigino dediti allo studio e ai rispettivi interessi, quando una visita inaspettata modifica questo stato. Ad irrompere nella monotonia della casa parigina è il Prefetto di Parigi, alle prese da giorni con un rompicapo. Una lettera compromettente, destinata a un membro della famiglia reale, è stata, infatti, rubata da un ministro, il quale continua ad usarla come mezzo di ricatto. Il Prefetto ha ispezionato cm per cm la casa dell’importante uomo politico, ma niente da fare…sembra scomparsa nel nulla. Ovviamente Dupin non avrà difficoltà a ritrovare l’oggetto di così lunga e attenta ricerca. Questa breve storia conclude la serie delle indagini di Monsieur Dupin. Diciamo che, l’investigatore dilettante alla Sherlock Holmes, non mi sta per niente simpatico. Lo trovo pieno di sè e i suoi modi sono molto irritanti. La storia della lettera rubata, però, ha nella sua semplicità, quel qualcosa in più che non ho trovato nelle altre indagini di Dupin. Ha sicuramente una sua logicità e quel filo conduttore che si segue deliziati. E anche lo scacco matto finale al ministro, mi ha divertita parecchio.

Anto Spanò