Questo libro è la metafora dell’essere umano e del suo percorso chiamato vita. La scrittrice, attraverso il poema Le Argonautiche di Apollonio Rodio, vuole dirci che se vogliamo realizzare qualcosa, che vogliamo prenderci i nostri sogni, dobbiamo rischiare, metterci in viaggio. Ma il viaggio non è fatto di percorsi facili, a volte sono tortuosi, fatti di scelte, di coraggio e, accettazione del cambiamento e delle conseguenze che le nostre scelte producono. Giasone, il protagonista del mito viene aiutato dagli dei, nella ricerca del vello d’oro. Giasone siamo noi e gli dei è la nostra forza, la nostra determinazione per affrontare il nostro cammino. E il nostro cammino, ci insegna a discernere cosa è giusto fare nel momento in cui, una determinato avvenimento ci si pone di fronte. La vita viene sostituita con il mare e da qui che inizia il viaggio: avere la consapevolezza, capire cosa vogliamo, accettare che non è per niente facile, prendere coraggio e sfidare tutto per essere felici. Attraverso questo percorso, si diventa adulti e nonostante se si è vinto o si è fallito, la vera meta è l’andare avanti e ogni volta creare un nuovo inizio. Per chi volesse leggere questo libro, non è l’interpretazione critica del testo Le Argonautiche, bensì considerazioni sull’esperienze umane. Tuttavia, non ho avuto delusioni perché ho apprezzato il libro e l’etimologie delle parole che la Marcolongo mi ha fatto apprezzare.

recensione di Elena Antonini

Editore: Mondadori
Collana: Soggettive
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 6 marzo 2018
Pagine: 216 p., Brossura
  • EAN: 9788804687122