Questo volume raccoglie la storia di Gertrude, la notissima monaca di Monza manzoniana. Dall’introduzione, scopriamo che è la versione originale contenuta nel Fermo e Lucia, ma poi sintetizzata da Manzoni ne I promessi sposi. Qui la protagonista è lei: la Signora dall’aspetto austero e dal carattere brusco, che vive nel convento e che è stata vittima della tentazione. In un crescendo, ne è descritta l’infanzia, la costrizione alla monacazione, la vita in convento e l’ossessione per Egidio, che la porterà ad essere complice di delitti e comportamenti infami. Lucia, don Rodrigo e il Conte del Sagrato (l’Innominato) sono solo personaggi di contorno. È stato piacevole ritornare a Monza, ma onestamente preferisco leggere di Gertrude nel contesto dell’opera più conosciuta di Manzoni. Mi è sembrato che la vicenda di Gertrude, estrapolata da un romanzo che racconta vicende lunghe e complesse, renda meno. L’edizione è ben curata e contiene alla fine le sentenze pronunciate nei confronti della reale monaca di Monza e del suo amante.

Anto Spanò