Così come si beve per mettersi in cammino
urlavi tu un canto, Purgatorio o Paradiso,
Salvo, una volta urlato, tornatene a bere.
Ah! sempre sentirò le grida tue sui loro silenzi,
martire che il tuo destino incominci.

Con Derain un’ultima volta abbiamo una sera
brindato.
L’album come un quaderno del cielo pesava talmente!
Col corpo piegato sotto le vesti di velluto,
quale ombra ti mordeva le reni?

E quella forma eccelsa che sempre dipingevi
intatta ha seguito la tua essenza dove i morti, Modigliani,
dove i morti finalmente vivranno quel che valse delle pene la somma.
Il Duomo di Firenze si specchiava nella Senna.

[Riferito a Amedeo Modigliani]
André Salmon