“In mezzo a tutta la mia incertezza, sono però certo di una cosa: che gli uomini sotto lo strato superficiale di fragilità vogliono essere buoni ed essere amati. In effetti, molti dei loro vizi non sono che tentativi d’infilare scorciatoie per arrivare all’amore. Non importa quali fossero i suoi meriti. L’influenza e l’ingegno, se uno muore non amato la vita sarà per lui un fallimento e la morte un gelido orrore.” “La valle dell’Eden” è un capolavoro, c’è poco da dire. È il racconto della storia di Adam Trask, del suo rapporto con il padre, il fratello, la moglie, i figli e il servo. Una storia vera, fatta di dolore, di morte, di amicizia, di amore, di verità e di bugie. Una storia indimenticabile. Steinbeck fà un’analisi dell’animo umano realistica, concentrandosi sulle ombre, sulle sue bassezze, sul male, ma non dimenticando la luce, la bellezza, la capacità che l’anima ha anche di creare. I personaggi sono reali perché riescono a incarnare il bianco e il nero, il bene e il male. Anche Kate, la più meschina, alla fine non sopporta il peso di tutti i peccati che ha commesso e di cui è perfettamente consapevole. La parola più bella di tutto il romanzo è “Timshel”, “tu puoi”. La scelta del peccato è solo tua. Tutti abbiamo la possibilità di essere buoni o cattivi. Siamo liberi di essere chi vogliamo proprio perché siamo luce e ombra. E questo è bellissimo. Il romanzo infatti così dà un messaggio di speranza nonostante il realismo e la denuncia delle pulsioni. Insomma è un classico da leggere, un libro che sicuramente entrerà nel mio personalissimo guinness dei primati, leggetelo e ricordate: Timshel… tu puoi!
Alessandra Micelli