Siamo a Belleville, Parigi, il quartiere periferico che ho conosciuto tramite i libri della serie di Monsieur Malaussene di Daniel Pennac. Chi racconta è Momo, un ragazzino di 11 o forse 14 anni, che vive, assieme ad altri bimbi, con una vecchia ex puttana, Madame Rosa; racconta la sua vita con tutta la sua ingenuità e semplicità ma anche con un fondo di antica saggezza propria di chi nella vita ha conosciuto difficoltà e problemi. Narra di un quartiere abitato da tante etnie e culture, in cui si mescola con grande solidarietà una umanità diseredata e marginale fatta da ebrei e arabi, bianchi e neri, bimbi e vecchi. Narra una infanzia incerta senza sapere niente della sua storia, della sua famiglia, delle sue radici. Unica certezza è l’affetto tra Momo e Madame Rosa e la vicinanza di tanti persone amiche. Parla di tematiche di grande rilevanza come l’emarginazione, l’eutanasia, la solitudine, il sapersi arrangiare in un mondo difficile, con un linguaggio particolare, per certi versi infantile ma già intriso di parole e temi difficili. Un libro che tocca le corde del cuore e suscita grandi emozioni.

 

recensione di Luigi Tozzi