Un romanzo che, attraverso una prosa semplice, racconta la storia della Turchia e fa luce sulla situazione degli espatriati tedeschi ebrei scappati dal regime nazista e combattuti tra la lealtà al paese ospitante e il senso di appartenenza al proprio popolo, alla propria fede, alla propria identità. Un romanzo che con leggerezza ti trasporta in Turchia e attraverso le descrizioni dell’autrice ne ricrea il fascino, nonostante le difficoltà, nonostante i cambiamenti storico-politici e sociali che la Repubblica turca subirà negli anni. La vita di quattro donne, quattro generazioni si affianca alla storia di un paese con un ideale, pronto a grandi cambiamenti, tra mille speranze ma dilaniato da colpi di stato e moti rivoluzionari, atti terroristici e diviso in due tra Asia ed Europa, tra tradizione e modernità, tra radicalismi e scetticismi. Questa è la cornice che fa da sfondo alle vicende umane, familiari, professionali ed intime di Elsa, Suzi, Sude ed Esra, quattro donne ognuna con una diversa personalità e con un diverso legame con la propria identità e con le proprie radici. Romanzo piacevole e che offre molti spunti di riflessione; sicuramente la parte iniziale è quella maggiormente delineata; di Sude ed Esra non si ha il tempo di comprendere davvero l’indole e non si entra in sintonia con esse. Finale interessante ma un po’ affrettato. La lettura nel complesso è interessante

Paola Caponigro