La protagonista di questo romanzo è Marta, una donna perbene, una moglie infelice, ma fedele e sottomessa. Eppure è stata cacciata di casa dal marito solo perchè non è stata in grado di respingere con forza e cattiveria un corteggiatore. Il marito non crede alla sua onestà e, sfortunatamente, non le crede nemmeno il padre, il quale prende le distanze da questa figlia colpevole agli occhi del marito. Il comportamento del padre non fa altro che attribuire valore alla tesi sulla colpevolezza della donna per gli abitanti del piccolo paesino siciliano dove tutti si conoscono, sanno tutto di tutti e dove sono tutti ligi ai propri doveri sociali e familiari. Marta, però, è una donna forte, non si lascia abbattere dalle difficoltà e sostiene l’esame per diventare maestra. Ma è ovvio che tutti i signori perbene del paese non possano permettere che un’adultera dia insegnamenti ai propri figli! E così Marta è costretta ad allontanarsi dal paese, trasferirsi per poter insegnare e cercare di ricostruirsi un’esistenza tranquilla. Ma è proprio in questa sua nuova fase della vita che reincontra il vecchio corteggiatore, adesso onorevole dello Stato, e si abbandona a questa passione, commettendo davvero quel “peccato” di cui era accusata e che l’aveva esclusa dalla società. Ma il destino ha previsto una sorte diversa…un ritorno alle origini! Pirandello affronta in questo romanzo un tema importante, l’esclusione dalla società, e lo fa mettendo in evidenza con precisione la cattiveria gratuita da una parte, e la sofferenza della persona dall’altra. Tutti sono pronti a giudicare, a trarre conclusioni da qualsiasi cosa una persona faccia e a voltare le spalle per un nonnulla: questo è il messaggio! Nonostante non sia molto attratta da Pirandello, questa storia mi è molto piaciuta. Come si fa a non farsi coinvolgere e a non abbandonarsi all’ira leggendo la storia di questa donna additata da tutti come la Maria Maddalena del paese?

Anto Spanò