Ambientato durante la Primavera di Praga racconta le vicissitudini di quattro praghesi: Tomas affermato chirurgo, sua moglie Tereza, Sabina pittrice istrionica e Franz professore universitario. Le loro vite anche indirettamente s’intrecceranno tra amori tradimenti e dissapori. I risvolti politici storici del loro Paese saranno fondamentali per il cambiamento delle loro scelte e delle loro vite personali. La Primavera di Praga fu un periodo di ricerca di democratizzazione della Cecoslovacchia intenta a intraprendere un percorso di destalinizzazione e di autonomia dal blocco sovietico. Questo processo di riforme portò l’invasione dei sovietici. Intellettuali ed artisti di libero pensiero vennero pesantemente estromessi dalla vita sociale praghese. Non è comunque un romanzo storico, molti aspetti filosofici ed etici vengono discussi. Anche i critici letterari hanno avuto difficoltà nel catalogarlo come genere. L’autore senza tanti fronzoli letterari si dristica magistralmente tra eventi storici, pensieri filosofici e semplice vita quotidiana dei personaggi. Amante del cantautore Antonello Venditti, fin da ragazzo conoscevo una canzone con il titolo omonimo all’opera. Spinto da una curiosità personale ho voluto intraprendere la lettura di questo romanzo iconico degli anni 80.

Antonio Martino

 

Libri di Milan Kundera

Milan Kundera

1929, Brno (Repubblica Ceca)

Scrittore ceco. Ha esordito come poeta (L’uomo è un grande giardino, 1953; Monologhi, 1957) ottenendo poi un vasto successo con le serie di novelle Amori ridicoli (1963, 1964).
Ha debuttato come drammaturgo nel 1962 con I proprietari delle chiavi, ambientato nel periodo dell’occupazione fascista.
Il suo primo romanzo, Lo scherzo (1967), è una satira violenta e dolorosa della realtà cecoslovacca negli anni del culto della personalità. A causa delle sue posizioni, i successivi romanzi di Kundera – La vita è altrove (1973), Il valzer degli addii (1975), Il libro del riso e dell’oblio (1978) – sono stati vietati in patria e pubblicati all’estero.
Storia, autobiografia e intrecci sentimentali si fondono ne L’insostenibile leggerezza dell’essere (1984).
Del 1987 anche il saggio L’arte del romanzo e L’immortalità .
Negli anni Novanta ha iniziato a scrivere in francese: a quest’ultima fase appartengono le opere La lentezza (La lenteur, 1995), L’identità (L’identité, 1997), L’ignoranza (L’ignorance, 2001) e i saggi I testamenti traditi (Les testaments trahis, 1992) e Il sipario (Le rideau, 2005).
Nel 2009 per Adelphi (il suo editore italiano di riferimento) è uscito il complesso Un incontro, sulla fisionomia del romanziere e la sua occulta, vitale, dolorosa fisiologia.
Del 2013 La festa dell’insignificanza, che può essere considerato una sintesi di tutta la sua opera. Una strana sintesi. Uno strano epilogo. Uno strano riso, ispirato dalla nostra epoca che è comica perché ha perduto ogni senso dell’umorismo.
Milan Kundera è stato tra i favoriti all’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.