A pochi mesi dallo scoppio della prima guerra mondiale, un giovane Winston Churchill primo lord dell’ammiragliato, si reca nella lussuosa dimora del nobile Walden, per convincerlo di sfruttare le proprie conoscenze con l’alta aristocrazie russa: semmai dovesse scoppiare una guerra contro la Germania, la Gran Bretagna avrebbe un bisogno disperato di un’alleanza forte. Felixs anarchico convinto che vive a Pietroburgo, è l’uomo prescelto per sabotare questo decisivo incontro diplomatico. Follett tramite questo romanzo storico ci racconta una pagina della storia importante per i successivi equilibri geopolitici dell’Europa. L’attentato mortale a Sarajevo del principe ereditario asburgico Francesco Ferdinando, fu solo una causa politica per lo scoppio bellico. Altri importanti interessi economici e di supremazia, contribuirono decisamente per l’avvento della prima guerra mondiale. L’uomo di Pietroburgo è anche un magnifico thriller, dove diplomatici, attentatori si rincorrono a perdifiato e si scontrano in una guerra contro il tempo. La trama è avvincente, un velo di romanticismo in un contesto storico ben definito, con capovolgimenti di scena e momenti di vera suspense, rendono la lettura interessante e gradevole. Per questo genere letterario misto, lo scrittore gallese risulta essere una garanzia, un vero maestro. Ancora oggi è insuperabile.

Edizione Mondadori

Antonio Martino