“Mio figlio Marco” è un libro che parla di una storia di un colpo di pistola. Uno degli autori Mauro Valentini aveva già scritto di un’altra, assurda traiettoria di un proiettile, quello che aveva freddato a Roma nel 1997, la studentessa Marta Russo. Spostandoci di pochi chilometri arriviamo sul litorale romano, teatro della tragedia di Marco Vannini, davanti alla quale la volontà ferma di sua madre Marina, Conte anche lei autrice del libro, di giustizia non ha mai vacillato. Dopo la notizia della sentenza definitiva per Marco, potrebbe apparire superato, ciò che è stato scritto in questo libro. Non renderemmo giustizia alla famiglia Vannini, in verità, se cogliessimo solo l’aspetto giudiziario di questi fatti. Conoscendo bene i luoghi della vicenda, posso dire di aver trovato in questo lungo racconto, soprattutto la storia di una famiglia. Non speciale, ma una famiglia come tante: due genitori e un figlio, parenti, amici e conoscenti. La normalità e un proiettile. Se quel colpo di pistola ha stappato un ragazzo alla vita, non ha reciso il legame indissolubile con la sua famiglia e mai ci riuscirà. Leggere questo libro è un modo per ringraziare chi, chiedendo giustizia per il proprio figlio, è diventato un monito, un faro per segnalare una via da seguire, finché nessun’altro assurdo proiettile verrà più sparato.

recensione di Beatrice Maffei

Editore: Armando Editore
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 9 luglio 2020
Pagine: 244 p., ill. , Brossura
  • EAN: 9788869927850