“Abbiamo l’obbligo morale di essere responsabili delle nostre azioni e anche delle nostre parole e perfino dei nostri silenzi”. Così parla padre Sebastian nella prima pagina di questo bel libro. La sua è una confessione, un racconto delirante (è a letto, con la febbre e forse teme di morire) della sua storia e della storia del suo paese, prima, durante e dopo la dittatura di Pinochet. Quanta responsabilità ha lui, padre Sebastian, nella deriva del suo paese? Sembra che si chieda proprio questo nella notte più difficile della sua vita, quando tanti ricordi tornano a tormentarlo e a risvegliargli la coscienza. La mia prima esperienza con questo autore è stata indubbiamente positiva. La narrazione scorre fluida e veloce senza stancare e senza annoiare, anche se purtroppo tanti riferimenti e dotte citazioni mi sono risultati sconosciuti e quindi probabilmente mi sono persa una parte del significato più profondo del romanzo.

Simona Fedele