Un romanzo sulla solitudine e sul ruolo del processo di proiezione e identificazione nel nostro rapportarci con l’altro. Una storia che pare una sequenza di stanze comunicanti e chiuse in un circolo vizioso, che solo Ignacio, il protagonista, proverà a spezzare con una scelta drastica e inattesa. I personaggi entrano in contatto tra loro, con amici, famigliari e colleghi di lavoro di cui ognuno vanta una buona conoscenza, che, però, si rivela errata, o meglio opinabile, frutto di un’interpretazione personale e soggettiva di gesti e comportamenti. Viviamo una vita, ma da essa gemmano decine di altre esistenze e personalità, a seconda dello sguardo di chi interagisce con noi. Una prova interessante e originale, suddivisa in capitoli brevi, ognuno dedicato a un singolo personaggio che ci parla in prima persona, fornendo quindi un punto di vista sempre soggettivo e relativo: “Non esiste mai solo una storia, una versione ufficiale dei fatti. Una persona non è mai solo una persona”

recensione di Patty Barale