Una storia scritta intorno ad un uomo buono e pacifico che si fa i fatti suoi e viene involontariamente coinvolto in una situazione al di fuori di sé che riesce a gestire in un primo momento, ma poi gli scappa di mano. Pereira è il nome portoghese dell’albero delle pere e fa il giornalista. Anzi faceva il cronista e al termine della vita attiva, era andato in pensione riservandosi una stanza del suo giornale per continuare la sua professione. Si è inventato co “scrittore di necrologi dei poeti e letterati che starebbero per morire” detti i ‘coccodrill. Inoltre è bravo e apprezzato traduttore di racconti sempre di autori francesi che lui ama particolarmente. Ma un giorno nella sua vita capita un giovanotto che vuole anche lui scrivere e a cui affida senza capire perché ‘sostiene’ la funzione di comporre al suo posto questi necrologi e commenti che cestina sempre in una cartella. In realtà il giovane cerca scampo dalla possibilità di essere arrestato per motivi politici. Tutto il resto della storia è il coinvolgimento nella sua vita di avvenimenti legati alla situazione politica nel Portogallo dell’epoca e della dittatura 1938. È una storia che si legge dolcemente, in maniera fluida e tenera specie quando entriamo nell’intimo della sua vita, di quello che fa, mangia, ma soprattutto l’antico Amore per sua moglie al cui ritratto parla e parlerà ricevendo sempre la stessa risposta cioè il suo sorriso! Ho apprezzato ritornare a passeggiare per Lisbona! Quando è terminato, mi è dispiaciuto tanto! Ciao Pereira!

recensione di Maria Cisonna

 

Libri di Antonio Tabucchi

Antonio Tabucchi

1943, Pisa

Scrittore italiano, autore di romanzi, racconti, saggi, testi teatrali. Considerato una delle voci più rappresentative della letteratura europea, i suoi testi sono tradotti in tutto il mondo. Durante gli anni dell’università viaggia per tutta Europa sulle tracce degli autori conosciuti attraverso la biblioteca dello zio materno. In uno di questi viaggi, a Parigi, trova su una bancarella, firmato con il nome di Álvaro de Campos, uno degli eteronimi del poeta portoghese Fernando Pessoa, il poema “Tabacaria”, nella traduzione francese di Pierre Hourcade. Da allora Pessoa sarà per più vent’anni l’interesse principale della sua vita. Cura, infatti, l’edizione italiana delle opere complete di Pessoa.
Recatosi  a Lisbona, sviluppa per quella città e per il Portogallo una vera passione.