Dopo aver eletto questa estate la Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, questa storia della balena Mocha Dick mi ha lasciato addosso molta tristezza. Più che della balena, la storia è quella dell’umanità: gli animali vivono liberi in mezzo alla natura, finché l’uomo non capisce di poterli sfruttare e, ovviamente, lo fa con molto accanimento. La balena bianca è perseguitata, conficcata di arpioni e piena di dolore, ma lotta finché le forze glielo permettono e si vendica, diventa crudele, conoscendo, così, un sentimento mai provato prima nella sua vita libera in mezzo all’Oceano. Bel libro, ma essendo una favola, mi aspettavo un messaggio diverso.
Anto Spanò