Famoso per il personaggio di ”Lloyd”, Simone Tempia è riuscito a sorprendere i suoi fedeli lettori con un libro diverso, che pure mantiene a ogni pagina quella sintesi ponderata, elegante e sincera che è la caratteristica imprescindibile del suo stile. L’autore stesso è un genitore appena nato, alle prese con la propria inadeguatezza che avrebbe potuto soprastarlo se, come ci racconta, a venirgli in aiuto non ci fosse stato il fortuito ritrovamento in un armadio della nuova casa di due comuni quaderni, uno bianco, l’altro nero. Sulla copertina di quello nero con il pennarello rosso c’era scritto “Problemi da raccontarsi”, sul bianco “Soluzioni da raccontare”. Se su quello nero sono annotate paure, domande, incomprensioni, sul secondo ci sono storie di mongolfiere, pigiamini e denti di bambini, cavalieri e scienziate e case dalle cento porte. Sono queste le storie che Simone Tempia trasforma in un libro che mi vien da definire “amorevole”, in quanto pieno di premure per i lettori di tutte le età a cui è rivolto. Non aspettatevi le solite favolette! Lasciatevi sorprendere da queste brevi storie e se, come l’autore, siete “genitori appena nati”, facendo vostra la frase “il coraggio non è che uno sforzo dell’immaginazione”, abbandonatevi al piacere della lettura di un libro che non ha la pretesa di dare giudizi, soprattutto nei riguardi della vostra inadeguatezza di genitori.

 

recensione di Beatrice  Maffei