Nata ad Orano, in Algeria, a soli due anni Teresa è data in “regalo” dal padre, un ufficiale, alla sorella, signora Raquin. La madre infatti, era morta e il padre non sapendo che farne decide di affidarla alla zia. Ha cosi così inizio la triste vicenda di Teresa. Vive la sua infanzia e la sua fanciullezza in un’atmosfera di assoluto grigiore, quasi in simbiosi forzata con il cugino Camillo dalla salute malferma. Teresa, pur avendo una salute di ferro è costretta a vivere una vita forzata da convalescente. Questa vita da reclusa tuttavia, non la indebolisce fisicamente, ma le fa assumere dei connotati di bruttezza esteriore. Ma ella accetta la vita che le è stata destinata. Superata un’adolescenza sempre più grigia, finisce cosi per accettare anche l’idea che la zia da sempre coltivava. Quella del suo matrimonio con il cugino Camillo. Il grigiore della vita di Teresa si fa ancora più cupo da quel momento. Una vita piatta fin quando proprio il marito le presenta un suo vecchio amico: Lorenzo È sufficiente uno sguardo tra i due per far scattare la molla della passione e di desideri a lungo repressi. I due cominciano così a vivere il loro focoso rapporto nella clandestinità. La loro passione supera ogni limite e li porta alla orrenda decisione di liberarsi di Camillo. Ma questa decisione segna profondamente le loro coscienze, la loro vita. Anche il matrimonio che contraggono a distanza di tempo non placa il loro senso di colpa. Anzi si acuisce e li porta progressivamente ad allontanarsi. Litigano, si offendono, giungono ad odiarsi. Giungono, infine, a prendere una decisione estrema. Gran bel romanzo Teresa Raquin. Zola descrive magistralmente al lettore la triste vicenda della giovane mettendo in luce la psicologia dei singoli personaggi, le loro passioni, i loro sogni, le loro speranze, i loro drammi interiori così come le loro frustrazioni, le loro decisioni estreme Un classico da “gustare” pagina dopo pagina.

Domenico Intini