Terzo e ultimo capitolo della trilogia Cannery Row di cui fa parte Pian della Tortilla e Vicolo Cannery, con quest’ultima opera citata è la perfetta continuazione delle vicende di Doc e la piccola comunità. La guerra è terminata e alcuni protagonisti di Vicolo Cannery sono morti o scomparsi. Doc, l’interprete principale, medico del laboratorio biologico sito in Cannery Row, torna cambiato. L’esperienza drammatica della guerra lo ha mutato interiormente, la sua spensieratezza e il rifugiarsi nel suo mondo della ricerca scientifica è man mano svanito. I suoi particolari ed esuberanti amici vagabondi si accorgono di questo mutamento e dopo confronti capiscono che l’unica medicina per “guarire” il dottore è l’amore. Organizzano così con pochi mezzi una giornata festosa e memorabile: un “fantastico giovedì”. Steinbeck con la scrittura sferzante e ironica ci rallegra con un racconto divertente, descrivendo gli interpreti letterari come una scalcinata compagnia, un’ “Armata Brancaleone”. È molto lontano dalla scrittura cupa ed ermetica di Furore o a quella agrodolce e filosofica de La Valle dell’Eden. Ma Steinbeck non perde occasione anche in un racconto apparentemente faceto e frivolo di dare insegnamenti. L’autore statunitense affronta il tema dell’esistenzialismo, evidenzia l’importanza dell’amore nella vita di ogni uomo. La soddisfazione professionale, l’appagamento economico sono una chimera nell’immenso oceano della vita umana. Steinbeck ancora una volta ha avuto il grande merito di dipingere la provincia americana del dopoguerra, vagabonda e illusoriamente priva di Ideali ma speranzosa, fiduciosa e coraggiosa per arrivare ad un vero cambiamento.

Edizione Mondadori

Antonio Martino