Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il 1º novembre 2005 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite scelse quel giorno per istituire il Giorno della Memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto. In questo 2025, in cui imperversano ancora guerre e siamo immersi in un mondo che sembra smarrire il senso della storia

Il Giorno della memoria commemora l’Olocausto, cioè il massacro di sei milioni di ebrei e di alcuni altri milioni di persone, perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nel corso della Seconda guerra mondiale. Il termine Olocausto più essere inteso in due modi diversi: per alcuni autori si riferisce solo allo sterminio del popolo ebraico (con questo significato è usato anche il termine Shoah), per altri a tutte le vittime del nazismo. Quel che è certo è che milioni di ebrei e di altri “inferiori” furono deportati in appositi campi di sterminio e poi uccisi nelle camere a gas o costretti a lavorare in condizioni insostenibili fino alla morte. Le cause dell’Olocausto vanno rintracciate nell’antisemitismo e nell’ideologia razzista del nazismo; la guerra fornì l’occasione per attuare il massacro.