“Era inutile, nulla eguagliava il sapore di vita che è nei libri.”
“Gli amori difficili”, un titolo che mi ha incuriosita e mi ha spinto a inserirlo nel mio gruppo di lettura: un titolo che pensavo introducesse storie di sentimenti complicati, relazioni impossibili. Ma dovevo aspettarmelo, Calvino non poteva essere così scontato. Ho un rapporto difficile con questo scrittore che difficilmente riesco a comprendere; caso a parte per “Il sentiero dei nidi di ragno” e per “Il barone rampante” che ho amato. “Gli amori difficili” invece, come nel caso di “Palomar”, “Il visconte dimezzato” e “Il cavaliere inesistente”, non è riuscito a entrare nelle mie corde. Intuisco la grandezza e riesco a sentire l’angoscia e il pessimismo alla base della sua scrittura che però non riesco a apprezzare. “Gli amori difficili” è una raccolta di racconti che sembrano dover parlare di relazioni di coppia che in realtà il lettore non scopre mai. I protagonisti non si incontrano a causa di manie e assurdità, non comunicano, non vivono sentimenti che probabilmente non provano. Questa sensazione di incompiuto e di irrealizzato mi angoscia (e probabilmente è proprio l’obiettivo della raccolta) e quindi ho avuto difficoltà a leggerla.
Alessandra Micelli