Il volume, edito dalla casa editrice Marsilio, raccoglie 13 tra racconti e articoli dell’autore ceco, ambientati nel quartiere di Malá Strana.
Quelli che ho apprezzato di più sono:
– Rysanek e Schlegl che narra l’inimicizia di antica data tra due uomini del quartiere, che si incontrano puntualmente ad un tavolino di un bar;
– Come fu che un mendicante si ritrovò in miseria, che pone l’accento sulle conseguenze tragiche della malvagità degli esseri umani;
– Come fu che Vorel affumicò la pipa, che definirei attuale, in quanto tratta la tematica della paura dello straniero;
– Agli angoli delle strade, che ha per protagonista una tenace vecchietta. Racconto amaro, ma con un finale delizioso.
Sono, invece, estremamente divertenti:
– Il cuore tenero della signorina Ruska, che racconta di una curiosa passione per i funerali;
– Il dottor Guastamestieri, che prova un inspiegabile rifiuto per il proprio mestiere;
– Dove lo mettiamo?, che tratta, diciamolo pure, di rifiuti ingombranti 😂
Si tratta di racconti ben scritti, in cui l’autore fa un ritratto perfetto dei pittoreschi abitanti di Malá Strana, dei luoghi, dei negozietti, degli angolini più nascosti e delle abitudini che in quel luogo da sempre regnano sovrane, ma è ormai risaputo che io non abbia mai amato molto i racconti e che quindi non riesca mai ad apprezzarli molto.