Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.

Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate erano le tue.

Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981) è stato un poeta, traduttore, scrittore, filosofo, giornalista, critico letterario, critico musicale e politico italiano. Viene riconosciuto come uno dei poeti, e scrittori italiani più importanti del 900, vincendo anche il Premio Nobel la letteratura nel 1975. Inoltre viene nominato Senatore a vita nel 1967. Scrisse capolavori poetici come Satura, Xenia, Ossi di seppia, Le occasioni, e molti altri. Sono molto interessanti da leggere anche i suoi Diari, del 1971 e del 1972. Fu anche un eccellente traduttore come alcuni libri di John Steinbeck. Il 12 ottobre del 1896 nasceva a Genova, Eugenio Montale da Domenico Montale e Giuseppina Ricci. Muore il 12 settembre del 1981 a Milano, a causa di una vasculopatia cerebrale. Gli ultimi anni della sua vita fu aiutato dalla governante di famiglia Ginia Tossi, molto amata.

Riviere,
bastano pochi stocchi d’erbaspada
penduli da un ciglione
sul delirio del mare.

(da Riviere, Ossi di seppia)