La morte dell’anziana Bertha riconduce tutti i Lùnschen a Boothshaven, cittadina d’origine della famiglia. La voce narrante è la nipote di Bertha. Iris, è questo il suo nome, ha ereditato la casa della nonna, la casa in cui ha trascorso le vacanze estive, dove ha giocato insieme alla cugina Rosemarie e alla misteriosa amica, un po’ dark, Mira. L’arrivo di Iris è l’occasione per ripercorrere tutte le vicende di questa famiglia piena di segreti ed è l’occasione per rivivere e ricongiungersi a un amore giovanile… Questo libro, a parte il titolo, non mi ha colpita affatto! Trovo la trama un po’ fragile, un po’ di elementi già letti altrove, segreti che poi non sono così tanto misteriosi. La narrazione, poi, è molto frammentaria ed irritante e si passa dal passato al presente senza che il tutto sia perfettamente logico ed amalgamato. Secondo me, l’autrice ha cercato di creare aspettative nel lettore, che sono state puntualmente deluse e, spesso, lasciate in sospeso!

recensione di Anto Spanò