I suoni, i colori, i profumi, le atmosfere del Giappone mescolate a quelle della Sicilia. Leggendo questo romanzo si attivano tutti i sensi e come per magia si entra a far parte di questi due mondi lontanissimi e contrastanti che in fondo poi tanto diversi non sono. La Belmonte scrive in modo meticoloso e preciso. Anche se romanzato, il testo si attiene scrupolosamente ai fatti realmente accaduti e ciò fa notare che dietro la stesura di questo racconto c’è uno studio approfondito che non lascia nulla al caso. Il libro ci parla di due donne, che inizialmente sono due perfette sconosciute. Ad accomunarle è il solo fatto che tutte e due hanno vissuto per un periodo medio-lungo in Sicilia. Ma cosa legherà queste due persone apparentemente diverse? Jolanda è una ragazza benestante, ha studiato, lavora, ma nonostante ciò, lotta ogni giorno per la sua indipendenza, cosa non facile quando ci si trova alla fine degli anni ’30 e si abita a Palermo. È l’unica in famiglia che quando si reca sul posto di lavoraro in bicicletta, indossa i pantaloni, anche se sa benissimo che sua madre è contraria. Ma lei, senza guardare in faccia nessuno, va avanti per la sua strada. O’Tama Kiyohara è una pittrice giapponese realmente esistita, vissuta in Sicilia a fine ‘800 e rientrata in Giappone solo nel 1933. Con le sue opere è riuscita a creare un legame con le due isole. La scrittrice farà in modo che la vita dell’una si leghi all’altra in un racconto senza tempo che riempirà di colore ed eleganza le pagine di questo romanzo. Non ci farà mancare inoltre colpi di scena che ci stupiranno e forti emozioni che ci coinvolgeranno. Strepitoso! Buona lettura!

 

Giusy Aloe