Miss Shepherd è un’anziana donna che vive all’interno di un furgone che per oltre 15 anni rimane parcheggiato nel giardino di Alan Bennett, noto autore inglese. Miss Shepherd è decisamente un bel tipo, dal carattere deciso e, spesso, le sue azioni e i suoi modi risultano irritanti. Ma la vecchiaia segue il suo corso, la donna diventa più debole nel corpo, ma continua a vivere in quel furgone puzzolente e a vestirsi di stracci che emanano anch’essi cattivo odore. La convivenza tra i due risulta a volte esilarante. Ma soltanto alla sua morte, l’autore scoprirà qualcosa della sua vita. Sarà una perdita che lascerà un vuoto non solo nel giardino di casa, ma anche nel cuore di Bennett. E’ uno strano testo, è un miscuglio di episodi che non seguono né filo logico, né cronologico. All’inizio risulta anche un po’ fastidioso questo saltellar da un episodio all’altro, poi ci si concentra su questo strano personaggio spigoloso e irritante che va perdendo la sua vitalità e incontra difficoltà nello spostarsi; si fa portare, allora, in giro su una vecchia sedia a rotelle dai passanti e accetta l’aiuto di alcune religiose, ma il suo furgone continua a rimanere la sua casa ed è lì che esala, in estrema solitudine, l’ultimo respiro. Sarà che sono sensibile all’argomento, ma trascuro la confusione del racconto e gli attribuisco un bel voto.

Anto Spanò