In oltre 500 pagine sono condensati 7 giorni di indagine riguardanti la morte di Angelika Raubal, la nipote di Adolf Hitler, avvenuta il 18 settembre 1931 nella stessa casa dell’esponente politico più importante della Germania nazista. A capo delle indagini sono posti i commissari Sauer e Forster, ai quali viene intimato di chiudere le indagini entro 8 ore. I due, sgomenti, vengono condotti in casa Hitler, dove trovano il corpo della giovanissima Geli in una pozza di sangue. Sembra un suicidio, la giovane ha usato la pistola dello zio per mettere fine alla sua vita, chiusa a chiave nella propria stanza. Eppure qualcosa non quadra, a cominciare dalla fretta con cui il caso deve giungere ad una conclusione! Ma da quel momento tanti fatti “accidentali” sembrano susseguirsi per mascherare una verità ben più grave, complessa e inafferrabile. E, come in contrasto a ciò, lo stesso Himmler chiede al commissario Sauer un’indagine parallela. Il romanzo si dipana su questi due fronti opposti e i tanti personaggi sembrano complottare per dare a Geli un’immagine sempre diversa. Tra tante verità e tanti personaggi ambigui, tocca a Sauer imboccare la giusta via… Devo ammettere che questo romanzo storico mi è molto piaciuto: scorrevole, intrigante e coinvolgente al punto giusto. Ho letto il romanzo con curiosità e con grandissima voglia di arrivare alla fine per capire quanto ci fosse di vero in tutta la vicenda: sconvolgente sapere che la fiction è ben poca!

Anto Spanò