Questo è un romanzo breve ma decisamente intenso. Tutta la narrazione si svolge in una notte, la notte in cui Jay, il protagonista, decide di mettere in atto la sua decisione: lasciare la moglie Susan ed i suoi due figli piccoli. É una notte lunga in cui Jay tra uno sguardo affettuoso ai figli ed un tuffo nel passato percorre la sua vita chiedendo continuamente a sé stesso in quale punto si è perdo. Quando ha smesso di essere veramente se stesso? Kureishi, anglo-pakistano, scrive questo romanzo come fosse una sorta di lettera, un diario segreto, in cui il fluire dei pensieri è decisamente femminile…eppure chi le narra è un uomo. Bello questo far porre il lettore dalla parte dell’uomo, bello questo far riflettere su cosa si debba o non si debba fare per essere felici. Ma poi cosa è davvero felicità? Scritto in maniera molto semplice ed efficace, denso di spunti di riflessione ed anche a tratti disturbante, questo é un libro da leggere e rileggere. Di tanto in tanto, per mettersi in discussione e capire se la strada intrapresa è quella giusta… Consigliato.

Bompiani edizioni 2000

Maria Elena Bianco