“L’unica cosa che conta è rimanere fedeli a ciò che si è veramente.” Questo romanzo mi ha rapita fin da subito, Eleanor è entrata nel mio cuore in punta di piedi, con la delicatezza di tutte le persone sensibili ed è rimasta lì custodita. Mi ha fatto compagnia con la sua stranezza e la sua schiettezza. È una ragazza che non teme il giudizio altrui in nessuna circostanza ed è anche per questo che l’ho tanto apprezzata. Al lavoro a malapena le rivolgono la parola perché la ritengono un tipo particolare ma apprezzano come lo svolge. Ha 33 anni, lavora come contabile in un’agenzia di graphic design a Glasgow, vive da sola e l’unica sua amica è una pianta. Un giorno, l’arrivo in ufficio di Raymond, tecnico informatico della società dove lei è impiegata, cambierà per sempre il suo modo di vivere. Il ragazzo, con la sua dolcezza, riuscirà a farle capire come sia importante e quanto possa fare bene, l’abbraccio di un amico o avere qualcuno che si preoccupa di te. Grazie a lui, questa donna comincerà a guardarsi con occhi nuovi, a prendersi cura di sé e ad uscire dalle sua zona di comfort. Conoscerà nuove persone, imparerà che a volte è bello anche evitare di programmare tutto per filo e per segno. La vita di Eleanor ti travolge come un uragano, con i suoi ricordi dolorosi e la sua vita fatta di solitudine. Si resta affascinati da questa donna, così fragile e forte allo stesso tempo, capace di riprendere di nuovo le redini della sua esistenza. Questo libro da spunti di riflessione sulla solitudine che porta alla depressione e sulla società che siamo purtroppo diventati. Secondo il mio modesto parere, merita sicuramente la lettura. Buona lettura!
recensione di Giusy Aloe