Nel 1935 con il brillante sottotitolo “Grande Romanzo Poliziesco di Giorgio Scerbanenco” esce la prima puntata di questo romanzo, con un’illustrazione d’apertura dove sono montate tre immagini. E’ un bel romanzo “a puntate” dove ogni capitolo alla fine fa venire voglia di iniziare quello successivo, con al centro una società segreta al servizio del crimine. “Ho la memoria molto buona, ma non l’adopero mai, perché i ricordi sono inutili.” Una scrittura nata per i ragazzi, che necessita di uno stile diretto che pochi autori sono in grado di tenere e mantenere. Complessivamente un bel libro che si legge tutto d’un fiato e che non smentisce lo stile superbo di questo autore. Buona lettura!

 

recensione di Maria Valentina Luccioli

 

Libri di Giorgio Scerbanenco
Scrittore italiano di origine russa. Di madre italiana e padre ucraino, a sedici anni si stabilì a Milano. Fu collaboratore, redattore e direttore di periodici femminili ad alta tiratura, per i quali scrisse racconti e romanzi «rosa», per lo più ambientati nell’America degli anni Quaranta. Più tardi approdò al genere poliziesco e fu il successo, prima con Venere privata (1966), poi con Traditori di tutti (1966). Altrettanto fortunate le opere successive, da I ragazzi del massacro (1968) a I milanesi ammazzano al sabato (1969), ai racconti postumi di Milano calibro 9 (1969) e Il centodelitti (1970). Protagonista di quasi tutta la serie è Duca Lamberti, accorto investigatore della Milano «nera». Prodigioso narratore di storie e maestro nel catturare l’attenzione del lettore, Scerbanenco fu uno dei primi, in Italia, a confrontarsi con i gusti di un pubblico di massa. La sua scrittura, insieme ingenua e ricercata, antiletteraria, piena di sprezzature, veloce, è singolarmente efficace. Nel 2018 esce Luna di miele per La Nave di Teseo.